2016 – IMPRENDITRICI CORAGGIOSE E SOGNATRICI

Set 11, 2020 | Le guide ai Locali Storici

Al Caffè Balzola di Alassio, tra gli artefici di tre generazioni, Pasquale Valentino, Rinaldo e Pasquale Balzola, indimenticabile è la dolce figura di Maria Teresa Verda, instancabile consorte di Rinaldo, per 72 anni (fino a 92, nel 2013!) al timone e alla cassa del locale e con lui creatrice e artefice del successo della pasticceria e dei celebri Baci di Alassio. Oggi la nipote Maria Teresa Balzola accanto al fratello Carlo Maria.

Rosa Maria e il marito Oreste Pollano sono stati l’ultima indimenticata generazione della famiglia che diede il nome e guidò per un secolo e mezzo il prezioso Caffè Nazionale di Aosta, facendone luogo di cultura con le rappresentazioni danzanti della Belle Epoque e le prime proiezioni cinematografiche d’inizio Novecento. Attentamente salvaguardato oggi dal Comune di Aosta che ne è proprietario, dal 2002 viene guidato da Laura Bertone.

Giulia Porcellotti, squisita chef della mitica Buca di San Francesco di Arezzo, è figlia e grande continuatrice dell’arte della cucina toscana del padre Giuseppe, che aprì nel 1929, e moglie dello chef-editore Mario De Filippis, maggior collezionista-stampatore di ex-libris del mondo.

Decisa come il padre Giuseppe, che ha guidato con uno stile inarrivabile gli ultimi cinquanta anni della Grapperia Nardini di Bassano, Cristina Nardini prosegue la grande tradizione dell’azienda di famiglia condividendo la responsabilità di sette generazioni di “spirito” imprenditoriale con i cugini Angelo, che ne è presidente, Antonio e Leonardo Nardini.

Barbara Cerea, stirpe dei creatori del tre stelle Da Vittorio di Bergamo, ha scelto di salvaguardare e guidare il Caffè pasticceria Cavour in Città Alta, facendone la splendida vetrina per l’alta pasticceria del ristorante dove – curiosità! – lo chef pâtissier è suo marito Simone Finazzi.

Artefice del rinnovato lustro e spessore che il Caffè del Tasso di Bergamo ha riavuto negli ultimi decenni è Erminia Scotti, con il suo lavoro lungo un quarto di secolo insieme al marito Giuseppe Menalli e poi accanto ai figli Marcello e Massimo, ai quali oggi ha ceduto il comando operativo e che ne proseguono l’impegno con la medesima capacità.

Con spirito, forza e una vitalità straordinari, Anna Maria Bonaga Atti, dall’alto della quinta generazione, tiene in pugno il Panificio Pasticceria Paolo Atti & Figli di Bologna e i segreti degli ingredienti degli inimitabili tortellini, della zuppa imperiale e del “Certosino”, dolce-simbolo a base di miele, frutta candita e cotta, marmellata, mostarda, mandorle, pinoli, cacao e sciroppo di vino. E’ presidente della delegazione di Bologna dei Bentivoglio della prestigiosa Accademia Italiana della Cucina.

Il romantico Crotto dei Platani di Brienno, sul lago di Como, è delicata creatura di Renata Rosson, che nel 1977 lo prese insieme al marito Fernando Cavadini e ne ha continuato l’opera di cultura e cultura della tavola fino a farne uno dei punti di riferimento del gusto sul Lario, con accanto il figlio Francesco che lo guida ormai da vent’anni.

Dal 1999, Pina Pisani, terza generazione, è la regina del Ristorante Nettuno di Capaccio-Paestum, in provincia di Salerno, custode della tradizione dei migliori “crespolini” che esistano, crêpe di sottilissima sfoglia a base di mozzarella di bufala di Paestum e di ricette di pesce straordinarie. Suo nonno Luigi, che era direttore dell’Hotel De Londres di Cava dei Tirreni – venne chiamato a inaugurare e a dirigere il locale creato da Mussolini in persona, nel 1929, come unica struttura di ristoro nell’area archeologica.

Marinin s’innamorò del giovane garzone di fornaio Gio Batta Luca Bonino, “Luchin” per gli amici: lui la portò in viaggio di nozze a Chiavari, prima in una romantica passeggiata sul mare e poi di corsa a vedere la bottega dove sognava il futuro; lei si rimboccò subito le maniche e, insieme, nel 1907, aprirono l’Osteria Luchin di Chiavari, una piccola bottega col forno a legna nel carrugio Bighetti divenuta subito il regno della farinata. Con l’arrivo dell’autostrada, la grande notorietà arrivò dagli Anni Settanta, artefici la nipote Mariella e la cognata Renata accanto ai mariti Toni e Nicola, che oggi hanno ceduto il comando alla quarta generazione.

Maria Romilda Albert, la ‘Signora’ del Bellevue – come la chiamavano, “con la sua magia capace di rendere ogni problema un’opportunità da affrontare serenamente”, salvò molte volte il magico Hotel Bellevue di Cogne dai saccheggi e dagli incendi che erano frequenti nel periodo della Liberazione; oggi alla guida è Laura Roullet, quarta generazione della famiglia, creatrice della migliore spa d’hotel d’Europa, premiata dal prestigioso Prix Villegiature Award 2013.

A duemilacinquecento metri di quota, con amabilità straordinaria, Gioia Brunod Viganò dirige il bellissimo Albergo Italia al Passo del Gran San Bernardo, in provincia di Aosta, come fece sua mamma Andreina, che lo ricevette dal padre Giovanni Battista Brunod, fondatore nel 1933, che accolse l’indimenticabile Liz Taylor sulle Alpi.

Iniziò tutto l’anziana prozia Cleofe nel 1780, quando trasformò la casa colonica di famiglia, con la preziosa produzione di culatello, in spaccio di generi alimentari e ristoro per i viaggiatori e punto di ritrovo per tutto il paese. Oggi, al Ristorante Al Vèdel di Colorno, alle porte di Parma, c’è la sesta generazione: la sala è regno di Monica Bergonzi, capace di narrare in un modo inimitabile – e far assaporare ancor prima di assaggiarle! – le squisite ricette dello chef Enrico Bergonzi.

Con sorriso e decisa imprenditorialità, Michela Manaigo è alla guida del mitico Hotel de La Poste di Cortina d’Ampezzo accanto alla straordinaria signorilità della mamma Marisa, che con stile inimitabile ha lanciato l’albergo nell’olimpo dell’hôtellerie mondiale e che ha ospitato Hemingway nel 1948, dall’alto di cinque generazioni della famiglia.

Maria Alberti dal 1960 è alla guida della Pasticceria Lanfranchi di Cremona, fondata da suo zio Umberto Lanfranchi, attenta custode delle storiche ricette create e elaborate dal padre Aurelio e delle tradizioni dolciarie della città.

Dopo l’epopea del gusto di Enea Sperlari e del figlio Carlo, che dal 1878 portarono al successo il Negozio Sperlari di Cremona fino all’ambìto titolo di fornitore della Real Casa Savoia, la squisita tradizione di torroni e mostarde e gli splendidi arredi dell’ebanista Guastalli vengono custoditi dagli Anni Trenta del Novecento dalle donne della famiglia Cervi: Rosa Bragutti, consorte di Guido Cervi; poi le figlie Franca e Marialuisa, insieme al fratello Giancarlo, e oggi alla guida Laura Vittori con il fratello Carlo, figli di Marialuisa.

Rosa Arione inventò insieme al marito Andrea gli squisiti, unici e inimitabili Cuneesi al Rhum e conobbe Hemingway che fece sosta a Cuneo nel suo locale per comprarli alla moglie; poi, sua nuora Graziella, insieme al marito Nuccio, lanciò negli Anni Cinquanta la bella campagna pubblicitaria con i manifesti firmati da Carlo Prandoni: ecco le due Signore che hanno fatto la storia e il successo della Pasticceria Arione di Cuneo, oggi guidata dalla terza generazione con Andrea Arione e la consorte Vanna.

Alla fine degli Anni Settanta del Novecento, Linda Valenza, con il Caffè Paszkowski di Firenze, iniziò insieme al marito Pellegrino a comporre la più bella collezione di caffè storici della città del Giglio, unendo poi il Caffè Gilli e ricreando la mitica “accoppiata” dei due caffè letterari di piazza della Repubblica che era stata dal 1890 il gioiello dei fratelli Frizzoni. Ha passato il comando al figlio Marco che, insieme alla sorella Sonia, ha unito, tra gli altri, anche lo storico Caffè Scudieri di piazza San Giovanni.

Con il marito Agostino Cona, la figlia Francesca e uno stile squisito, Maria Ciardi Duprè guida l’Hotel Monna Lisa di Firenze, nel trecentesco Palazzo Marsichi-Lenzi, che nella seconda metà dell’Ottocento fu l’abitazione-studio del prozio scultore Giovanni Duprè e del quale ha mantenuto la magica atmosfera insieme alle opere e agli antichi arredi di famiglia.

Franca Quintè è stata la protagonista al femminile tra i “magnifici cinque” ristoratori che, nel 1978, raccolsero il testimone del Ristorante Sabatini di Firenze dalla famiglia fondatrice: è stata lei, artefice, con il marito Angelo Schiavi, insieme a Pietro Lazzerini, Mario Pagneretti e Rosario Santoro, dell’apertura in Giappone di ben 3 “gemelli” del Ristoranti Sabatini. Continuano oggi con grande successo suo figlio Claudio Schiavi e Carlo Lazzerini, figlio di Pietro.

Tre generazioni su cinque al femminile per la Trattoria detta del Bruxaboschi di Genova: Maria Giulia e Angela, le figlie del fondatore Giovanni Battista; l’indimenticabile signora Gemma – “nonna Gemma” – consorte di Ernesto Sciaccaluga, terza generazione, artefice di una cima alla genovese sublime; le figlie Ada e Mariangela, che sono le custodi fedeli delle antiche ricette del genovesato tramandate dal 1862 e già consegnate ai figli Matteo e Giovanni.

A Genova, Matilde Romanengo, con grande signorilità e garbo, da decenni è al fianco del marito Pietro conducendo il golosissimo negozio di via Roma che, insieme alla storica sede di via Soziglia e all’antica fabbrica di sapore – e profumo! – ottocentesco, forma il dolce regno della Confetteria Romanengo Pietro fu Stefano, costruito in sette generazioni dalla stirpe di confettieri più antica d’Europa.

La bella storia del Ristorante Zeffirino, dalla Trattoria Emiliana lungo la via Aurelia a Quinto al ristorante di gran classe nel centro di Genova, è stata creata dai coniugi Olga e Zeffirino Belloni.

Dal 1973, le sorelle Carla e Maria Teresa Piccardo guidano in prima persona il Caffè Pasticceria Piccardo di Imperia: loro il merito di averne salvato i preziosi arredi in stile umbertino e le tre facciate-vetrine in mogano antico, decorate con specchi, colonne, capitelli intarsiati e insegne in oro, oggetto del notevole trasloco e intervento di recupero storico degli ebanisti Alfonso e Giorgio Maligno quando il locale, nel 2003, si è dovuto trasferire sotto i portici di piazza Dante. Terza generazione, depositarie della grande tradizione e degne eredi della capacità imprenditoriale della prozia Teresa Piccardo, che diede il via all’attività nel 1905 insieme al fratello – e loro nonno – Giacomo.

Ida Bertolacci e la figlia Raffaella, con i suoi figli – quarta generazione della famiglia Tomei, sono le anime dell’Antica Locanda di Sesto a Sesto di Moriano (Lucca), alle porte della Garfagnana, tempio della cucina lucchese valorizzata dai frutti degli oliveti e vigneti della famiglia.

Nonna Firminia, moglie del “Francischiello” Francesco Gargiulo e squisita interprete della cucina napoletana; la nuora Donna Pina, con i suoi preziosi “liquori”, alloro, nocillo, fragolino, arancio e limoncello, e la nipote Firminia – oggi a fianco del fratello Francesco – sono le tre donne che hanno fatto la storia e il successo del Ristorante Antico Francischiello da Peppino di Massa Lubrense, provincia di Napoli.

Kreszenzia Weisskopf Glatt, “Zenzi” per tutti, classe 1914, pioniera del settore alberghiero, per lunghi anni è stata al comando dell’Hotel Adria di Merano e ha inventato numerose applicazioni terapeutiche e di bellezza che oggi conosciamo come “wellness”. Oggi, apprezzata pittrice, ha passato il testimone alla nipote Sissi Amort, che guida l’albergo insieme al marito Florian Ellmenreich.

Il Ristorante Da Berti di Milano è l’immagine di Enrica Colombi, che lo condusse con maestria per oltre trent’anni, per poi lasciarlo ai figli, facendone uno dei riferimenti del gusto milanese, con il suo educato pragmantismo imprenditoriale che le valse anche la presidenza dei ristoratori di Milano.

Monica Brioschi prosegue la missione imprenditoriale e gastronomica dell’Antico Ristorante Boeucc di Milano, con lo stesso stile, signorilità ed eleganza del padre Paolo, che è stato uno dei grandi signori della ristorazione milanese. Lei ha inventato e affiancato il Bistrot del Boeucc.

Teresa Miani è la Signora del Caffè Camparino in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, del quale, insieme al marito Orlando Chiari, da decenni ha cura straordinaria, preservando vivissimo questo monumento alla cultura lasciatole del padre Guglielmo, sarto dei principi, mecenate, filantropo, che lo salvò dopo la guerra regalandolo al futuro della città.

Tre le donne straordinarie accanto a Mario Faccioli, mente della Pasticceria Confetteria Cova di Milano: la moglie Graziella, che con lui ha costruito il rinnovato successo dello storico locale, nel 1994 ha iniziato l’internazionalizzazione del marchio a Hong Kong, Tokyo e Shanghai e sulle navi da crociera e, nel 2013, ha portato il locale nella multinazionale del lusso Lvmh (Louis Vuitton Moët Hennessy S.A.), e le figlie Paola e Daniela, strette collaboratrici sin da giovani e oggi socie di minoranza e nel management del colosso francese ma, soprattutto, garanti della continuità della tradizione italiana.

Proprio come nonna Vittorina e nonno Luigi, che lanciarono il caffè concerto a Milano nel 1936 con straordinario successo, Laura e Vittoria Cucchi, terza generazione, sono la guida della Pasticceria Cucchi di Milano, artefici degli eventi culturali di arte e del gusto organizzati dal locale, accanto all’inimitabile ed elegante papà Cesare che ha condotto per anni insieme alla moglie Anna.

Straordinariamente al femminile dalle origini il pirotecnico Bar Jamaica di Milano, con l’indimenticabile figura di nonna Lina Mainini, grande protagonista del locale, amata da tutti per l’ambiente bohémien che creò nel quartere di Brera a fianco dell’Accademia di Belle Arti, mecenate d’altri tempi, che faceva credito a fondo perduto e rifiutò sempre i quadri come pagamento per non approfittare del momento di bisogno degli artisti! Suo figlio Elio fu la grande mente del locale che è divenuto con lui il polo dei grandi artisti, fotografi e protagonisti della cultura a Milano; ne ha raccolto con vigore l’eredità la moglie Vittoria passando il comando all’indomabile e travolgente figlia Michela Mainini, come suo padre mente e motore culturale del locale.

Tre le donne straordinarie dell’Antica Trattoria della Pesa di Milano: l’indimenticabile e dolcissima Ezia Calatti, nipote del fondatore Napoleone, che portò avanti con amore una tra le ultime vere trattorie milanesi fino alle soglie degli Anni Duemila e la consegnò nelle mani di Alba Sassi, che ha dato con eleganza e gusto il tocco della sua tradizione emiliana alla cucina meneghina (ancora, spessissimo, fa lei personalmente ripeno e ravioli!). Oggi accoglie e dirige sua figlia Francesca.

Creatura di Barbara Grigolon e del suo grande entusiamo il Bar caffè pasticceria Grigolon di Mondovì, in provincia di Cuneo, delicato gioiello liberty che ha raccolto dalle mani dei genitori ristrutturandone con cura i preziosi arredi e valorizzandolo in chiave attuale con notevole capacità.

Nadia Santini è la Signora del Caffè Fiaschetteria Italiana di Montalcino, patria del Brunello in provincia di Siena, a fianco del marito Franco Pazzaglia e del figlio Alessandro, esperti sommelier.

Il Ristorante Caffè Poliziano di Montepulciano, in provincia di Siena, è l’anima di Marisa Bernini, che lo prese nel 1991 insieme all’amico-collega dell’Università La Sapienza, il regista Claudio Borgoni, ridonandogli la magia delle origini e tutta la sua cultura con straordinari incontri letterari e di arte del cinema, per lasciarlo poi, prematuramente, al suo grande amico.

Donna Emilia Del Tufo era “la Bersagliera” perché figlia di un bersagliere, con sette figlie e cinque maschi che curavano il noleggio di barche nel porticciolo di Borgo Marinari, dove lei serviva anche vermicelli e buon vino a marinai e studenti dal 1919. Il sorriso squisito che accoglie oggi al Ristorante La Bersagliera di Napoli è di Elvira Chiosi, nipote di Donna Emilia, custode della cucina verace del borgo di Santa Lucia, insieme al suo insostituibile direttore Claudia Core.

Onorina Gay insieme al marito Isidoro Odin, creò a fine Ottocento il mito della Fabbrica di cioccolato Gay-Odin a Napoli; oggi, Marisa Del Vecchio ha proseguito l’opera iniziata insieme al marito Giuseppe Maglietta creando intorno alla storica sede di via Vetriera un dolce impero di nove punti vendita nel capoluogo campano, uno a Roma e uno a Milano che conduce insieme ai figli, depositari dei segreti di golose creazioni come la foresta, i tartufi, le ghiande e le noci di cioccolata.

Angela Di Pascale ha il grande merito di aver creduto e ridato vita, insieme al marito Luigi Follari, all’antica Locanda del Cerriglio di Napoli, con un attento restauro tipologico durato un decennio, dopo che si era quasi persa memoria di questa duecentesca taverna che chiuse quando Napoli venne risanata dopo l’epidemia di colera di fine Ottocento.

Spaghetti, ragù e stoccafisso con patate erano opera di nonna Ermelinda, che aprì la Pizzeria Umberto di Napoli insieme al marito Umberto Di Porzio nel 1916. Poi la nuora Maria, anima della sala, perché il marito Giuseppe, soprannominato “o ragiunier” per il suo titolo di studi, amava più occuparsi di conti e personale. Oggi alla guida la terza generazione, con Linda, Lorella e Roberta, insieme al fratello Massimo. E spesso anche la quarta è alla cassa, con la pronipote Giulia.

Margherita e Giacomo Rossi, nel 1900, aprirono l’Osteria della Villetta a Palazzolo sull’Oglio, in provincia di Brescia, locale con alloggio vicino alla stazione ferroviaria sulla linea Milano-Venezia, costruita a metà Ottocento dagli austriaci. Nel primo Novecento, continuarono i figli Virginia, Luigi e Andrea che, dagli Anni Cinquanta, passarono la gestione a Lina e Giovanni che, a loro volta, l’hanno lasciata al figlio Maurizio Rossi, che conduce il gioiello liberty di famiglia insieme alla moglie Grazia, nel segno dei piatti della tradizione familiare bresciana.

Ada Romeres, accanto al fratello Gaetano, è la quinta generazione alla guida dell’antica Casa del Brodo “dal Dottore di Palermo”, depositaria delle ricette di tutto quello che il bollito può offrire, dai tortellini in brodo al manzo lesso con patate a spezzatino, alla lingua, come ha appreso dalla madre Maria Luisa Catanese, per decenni anima e riferimento del locale e memoria di una tradizione di oltre un secolo.

Per cinquant’anni, Margherita Fontana, con il suo indimenticabile sorriso e un’invidiabile arte dell’accoglienza, è stata riferimento e guida dell’Hotel Moderno di Pavia, acquisito nel 1956 insieme al marito Andrea Merlino e poi guidato in prima persona curando anche il restauro dello splendido palazzo liberty, fino al passaggio delle consegne al figlio Giovanni Merlino, artefice del sapiente accostamento con l’arte moderna.

Pittrice, artista maestro-pasticcere di valore, imprenditrice, sagace, a volte tagliente, propugnatrice del valore del lavoro e della tradizione: questa è Carla Schucani, quinta generazione della famiglia che ha creato la Pasticceria Sandri, istituzione indiscussa di Perugia e una delle ultime due storiche pasticcerie tuttora guidate dagli eredi degli oltre 100 pasticceri svizzeri che, nel 1800, scesero in Italia in cerca di fortuna e aprirono laboratori e negozi divenuti leggendari. Con coraggio ha retto la crisi e, dopo un anno di chiusura, a fine marzo 2014 ha riaperto affiancando a se’ il giovane e capace imprenditore Francesco Ferretti e festeggiando con una maxi Sacher offerta alla città nel segno di una rinnovata continuità.

Nella storia delle 7 generazioni del Ristorante Erasmo di Ponte a Moriano, vicino a Lucca, un posto d’onore spetta a nonna Argenta, per le sue squisite e semplici ricette che fecero la fortuna del locale dopo la seconda guerra, ricordata da tutti anche perché lavò via il disegno fatto a tavola dal pittore Lorenzo Viani sul retro di un piatto, lamentandosi per la fatica; poi la nuora Eria, che perfezionò e arricchì con sapienza quelle ricette e Maria Paola che accoglie oggi insieme al fratello Lorenzo.

Con una squisita moltitudine di oggetti collezionati negli anni, il prezioso Liberty dal sapore dannunziano del Ristorante Al Gallo di Ravenna è opera di Delia Clapiz, consorte friulana del commendator Ferdinando Turicchia, diplomata al Liceo Artistico di Venezia e anche regina della cucina con i segreti degli ingredienti e dei prodotti del territorio e delle stagioni appresi dalla suocera signora Verdiana.

Manuelina Cichero, nel 1885, aprì il suo ristoro a Recco, segnalato ai viandanti da una frasca! E a forza di squisiti piatti liguri, buon vino e superbe focacce al formaggio, insieme alla figlia Vittoria, tra le due guerre conquistò tutto il bel mondo che sceglieva la Riviera per vacenze di lusso. Oggi le pronipoti Cristina e Gloria Carbone, con i fratelli Gianni e Cesare, guidano la cittadella del gusto creata intorno al Ristorante Manuelina di Recco da Gianni Carbone, marito della nipote Maria Rosa e artefice del successo del locale, e la Focacceria Manuelina aperta alla Rinascente di Milano.

Da fine Ottocento e per molti decenni, ci fu la Marinin, moglie dell’oste Vittorio Emanuele Bisso, ad attendere i viaggiatori con i suoi piatti semplici e straordinari nella trattoria di famiglia a Recco; oggi al Ristorante Ö Vittorio di Recco accolgono gli ospiti le sue pronipoti Paola e Chiara Bisso con i fratelli Mattia e Federico (ma sempre sotto l’occhio vigile degli inimitabili gemelli Gianni e Vittorio!)

Flavia Jozzi, famiglia proprietaria del Caffè Greco di Roma, amministra e guida lo storico locale di via Condotti e le sue attività culturali accanto al marito Carlo Pellegrini. Come prima di loro Antonietta Gubinelli Grimaldi, la cui stirpe possedette il Caffè dal 1872 fino alle soglie del 2000 (e che vide la nascita nel 1919 del Circolo dei Caffegrecisti, che riuniva tutti i martedì le più belle menti della cultura intorno a Giuseppe Prezzolini), e poi la figlia Maria Grimaldi, insieme al fratello Luciano.

Nata al femminile Babington’s Tea Rooms, la sala da tè aperta a Roma a fine Ottocento dalle squisite signorine inglesi Anne Mary Babington e Isabel Cargill per la comunità anglosassone della Capitale e oggi guidata, con altrettanto squisito stile, dalla pronipote di Mrs Cargill Chiara Bedini, insieme al cugino Rory Bruce, creatrice dei corsi esclusivi sull’arte vittoriana di servire il tè e delle miscele “i 7 tè di Roma”.

Clorinda Mariani, tra animelle, cervella, schienali, trippa, padellotto, rigatoni con pajata e insalata di zampi, col marito Lorenzo, s’inventò la cucina di Checchino dal 1887 a Roma; sua figlia Sora Ferminia s’inventò un favoloso stufato di coda e guance con il sedano e creò così la coda alla vaccinara; alla quarta generazione, depositaria delle ricette antiche è stata l’indimenticabile e dolcissima Ninetta Ceccacci Mariani, che le ha tramandate ai figli: Marina, con i fratelli Elio, squisito chef, e Francesco, finissimo sommelier.

L’elegante Hotel Quirinale di Roma, da un quarto di secolo, è espressione dell’alto stile professionale dell’amministratore delegato Johanna Fragano, riconosciuta tra le più grandi manager del mondo nel settore alberghiero, eletta nel 2007 presidente dell’European Hotel Managers Association e premiata nel 2011 con il “Worldhotels Leadership Award”, uno dei più prestigiosi riconoscimenti internazionali per il management dell’hôtellerie.

Signora del Grand Hotel Cocumella di Sant’Agnello di Sorrento è Vera Del Papa, con lo squisito senso del gusto con il quale diede l’impronta all’albergo insieme al marito, l’architetto Nino Del Papa, quando lo acquistarono nel 1978. Insieme a lei, sono Gaia e Fiammetta Del Papa accanto al fratello Lionello, che oggi guida lo splendido hotel.

Irrefrenabile, incontenibile, inarrestabile protagonista della Pasticceria Gemmi di Sarzana è Fiammetta Gemmi, figlia del fondatore Silvano, artefice con lui nel 1995 del Loggiato, magico spazio culturale realizzato accanto alla pasticceria nel cinquecentesco complesso conventuale dei Frati Minimi di S. Francesco di Paola, dove hanno sede eventi di alto spessore offerti gratuitamente alla cittadinanza; qui Fiammetta Gemmi – che ha come straordinaria alter ego Rossella Pellini – ha fatto nascere nel 2000 il concorso lirico internazionale “Spiros Argiris – Città di Sarzana” che scopre e lancia ogni anno giovani grandi talenti internazionali del bel canto, organizzato con i prestigiosi patrocini del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Liguria e della Città di Sarzana.

Con garbo e simpatia straordinari, il Ristorante Corona di San Sebastiano Curone, in provincia di Alessandria, è guidato da Marta Allegrina, dodicesima generazione della famiglia Fontana, come attesta un contratto del 1702 conservato nell’archivio della parrocchia, con il quale il parrocco del tempo si impegnava a fornire vitto e alloggio a un installatore di campane “nella locanda Corona dei Fontana vicino ai frati”. Depositaria delle storiche ricette con i prodotti tipici della Val Curone, tra tartufi, salame del Giarolo e formaggi di Caldirola, come le insegnò sua mamma Matilde Fontana, che era considerata un’istituzione in tutta la valle – e la nonna Mariuccia.

Grandi donne anche per il Caffè Grande Italia di Sirmione, sul lago di Garda, che superò le vicissitudini e distruzioni della seconda guerra grazie alla determinazione di Angiolina Cracco, figlia del fondatore Antonio, alla quale venne attribuita la Croce di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana; quindi sua nuora Lidia Pagiaro, che ha preso saldamente le redini del locale alla prematura scomparsa del marito Carlo per passarle poi al figlio Mario.

Donna Livia Russo è la grande Signora dell’Hotel Excelsior Vittoria di Sorrento, sempre accanto al marito Luca Fiorentino nello straordinario rilancio del lussuoso 5 stelle dagli anni Ottanta del Novecento, per poi passare il timone al figlio Guido.

Antonietta Cacace, insieme al marito Vincenzo Acampora, una giovane coppia sorrentina, nel 1912 decisero di dedicare la loro vita all’ospitalità e diedero il via a uno dei maggiori gruppi del settore, del quale storico gioiello è l’Hotel Minerva di Sorrento, diretto con la stessa passione dalla nipote Antonietta Acampora.

Dietro Onkel Taa, al secolo Karl Platino, geniale artefice del Ristorante Museumstube Bagni Egart di Tel, provincia di Bolzano, e dell’annesso Museo dedicato agli Asburgo e alla cultura della Val Senales, ci sono due donne eccezionali: la moglie Marianndl, che ha costruito con lui quell’angolo inimitabile di mondo, e la figlia-chef Janett, che ne ha raccolto – e superato! – gli insegnamenti in cucina, facendo sue anche le trenta famose ricette a base di lumache. Ed è già in sala la terza generazione, con la nipote Juliane.

La splendida Confetteria Avvignano di Torino è il regno da sogno dei gianduiotti e delle praline selezionati dal gusto straordinario di Grazia Ferraro, che prosegue un’attività unica con la simpatica classe che aveva il padre Ezio.

Il Caffè Baratti & Milano di Torino è elegante creatura di Maria Rosa Repetto, famiglia di spicco dell’industria dolciaria italiana con il gruppo Elah-Dufour-Novi, che ha curato il restauro conservativo concluso nel 2004 e che ha riportato il locale di piazza Castello agli splendori dell’epoca in cui lo frequentava il poeta Gozzano.

Tutto al femminile per oltre un secolo il Caffè Al Bicerin di Torino, condotto dal 1910 al 1975 da Ida Cavalli con la figlia Olga, che lanciarono la consuetudine della sosta al caffè per le “dame” in un’epoca in cui non era cosa comune; da loro raccolse il testimone l’inimitabile Maritè Costa, che lo ha amato, restaurato e curato in modo straordinario fino al 2015 con l’aiuto della figlia Eleonora, lasciandone la guida al marito Alberto Landi.

Il Caffè Gelateria Fiorio di Torino ha la sua anima femminile in Paola Quarello, da decenni a fianco del marito Luigi nella cura dello storico locale e nella salvaguardia di tradizione e qualità dei gelati più famosi di Torino che lanciarono – non senza polemiche! – la moda del “cono da passeggio” all’inizio del Novecento in Italia.

Vanna Chessa, insieme al socio Patrizio Abrate, ha raccolto la prestigiosa eredità del Caffè Mulassano di Torino lasciata dal cugino Antonio Chessa, che salvò e valorizzò con due straordinari restauri gli splendidi arredi liberty del locale, facendolo assurgere a simbolo della città e del suo gusto. Alla guida il sorriso e la professionalità di Angela Amoruso accanto al marito Cristiano Ruggiero.

Monica Werling, insieme al fratello Dario, conduce produzione e stile della Confetteria Stratta di Torino, di proprietà della famiglia dal 1959, di cui fu indimenticabile protagonista per decenni la titolare Adriana Monzeglio, attentissima curatrice dei prodotti e degli accostamenti tra sapori e colori delle bellissime confezioni e creatrice della delicata e raffinata Torta Adri.

Il Grand Hotel Tremezzo, sul lago di Como, è l’immagine della personalità di Valentina De Santis, terza generazione di imprenditori alberghieri comaschi, che qui ha trasfuso il suo stile e il suo gusto, ricreando quella classe che già affascinava il turismo d’élite d’inizio Novecento. Anche qui una storia tutta al femminile, che inizia con Maria Orsolini, che progettò e organizzò l’albergo insieme al marito Enea Gandola inaugurandolo nel 1910; poi sua figlia Mariuccia Gandola, che lo traghettò attraverso la Belle Epoque, e la sua erede Mariella Bontempi; quindi Maria Mallone, nonna dell’attuale proprietaria, che segnò lo stile dell’albergo con la sua forte personalità, e la figlia Antonella Mallone che, con il marito Paolo De Santis, ha firmato la seconda giovinezza del grand hotel.

Quarta generazione e prima generazione tutta al femminile, le sorelle Federica e Giovanna Suban affiancano il padre Mario e guidano oggi rispettivamente settore culinario e servizio dell’Antica Trattoria Suban di Trieste, monumento della tradizione della tavola nella città di San Giusto.

C’è Daniela Carlotto accanto al padre Giuseppe alla guida della celebre Liquoreria Carlotto di Valdagno, provincia di Vicenza, l’antica mescita e rivendita di liquori e vini che produce ancora rari spiriti di altissima qualità della tradizione mitteleuropea: lei è oggi la depositaria della segretissima ricetta del “Biancorosso”, il liquore aperitivo creato dalla sua famiglia nel 1920.

Gabriella Oliosi è stata straordinaria padrona di casa della quattrocentesca Antica Locanda Mincio di Valeggio, provincia di Verona, di cui ha ricostruito fasti e fama insieme al marito Gabriele Bertaiola. A lui, che oggi ha accanto il figlio Paolo, quarta generazione, fu la madre Lisetta a trasmettere le storiche ricette mantovane del fondatore nonno Angelo, tra cui gli “agnoli”, i tortellini mantovani.

Dagli anni Novanta del Novecento, la Pasticceria Barberis di Valenza è il regno di Sabrina Saglimbeni che, nel 2006, dopo aver lottato per evitare l’abbattimento dell’antico palazzo sede del locale, ha salvato gli storici arredi ottocenteschi in una nuova sede insieme alle ricette della tradizione tra le quali lo straordinario “Panfrutto” inventato per necessità durante la guerra: tanti canditi ma niente burro!

Dal 1982 al 2009, Daniela Gaddo Vedaldi, fondatrice dell’Associazione Locali storici d’Italia e oggi presidente del Club Soroptimist di Venezia, è stata proprietaria e anima del Caffè Florian di Venezia e colta artefice del suo grande rilancio culturale, con le mostre dei maggiori artisti contemporanei ambientate nelle storiche salette su piazza San Marco. Tra Sette e Ottocento, anima femminile del Caffè fu Chiaretta, bella e giovane moglie di Valentino Francesconi (nipote del fondatore Floriano), che ebbe in eredità il locale dal marito e visse poi con il suo grande estimatore, lo scultore Antonio Canova. Oggi artefice delle pubbliche relazioni e delle mostre del locale è Silvia Zanella, accanto all’amministratore delegato Marco Paolini.

Con grande signorilità imprenditoriale e attenzione alla storia e alla consetudini della sua città, della quale è profonda conoscitrice, Annapaola Rey è la mente e la guida del Caffè Lavena in piazza San Marco a Venezia, che dirige insieme al marito Giovanni Rey, pronipote del fondatore Carlo Lavena. È tra i fondatori dell’Associazione Piazza San Marco per la valorizzazione e conservazione di uno dei luoghi più famosi del mondo.

Straordinaria e di una signorilità d’altri tempi la proprietà e direzione dell’Albergo Quattro Fontane al Lido di Venezia, protagoniste le sorelle Pia e Bente Bevilacqua (Pia è anche apprezzatissima pittrice!) con la collezione di favolosi pezzi d’antiquariato della loro famiglia che arredano l’hotel dal 1954 e la cura inimitabile del meraviglioso giardino, dove hanno creato la richiestissima dépendance La Barchessa.

Insieme alla moglie Rossella, Antonio Gioco rilevò il Ristorante 12 Apostoli di Verona (e ci riuscì grazie alla firma di avvallo dell’editore Arnoldo Mondadori, che frequentava l’albergo dove Gioco era portiere!); il figlio Giorgio lo ha portato alle vette della cucina italiana con accanto la moglie Jole, sua assistente in cucina; Antonio, terza generazione, prosegue con la consorte Simonetta.

Silvia Gioco è la bravissima figlia d’arte dello chef Giancarlo Gioco e protagonista oggi della cucina e del successo del Ristorante Arche di Verona, raffinato e squisito interprete del pesce.

Motore straordinario del Caffè Fantoni di Villafranca, in provincia di Verona, è Mariarosa Ciresola Chiaramonte, pronipote del leggendario cavalier Marcello Fantoni che seppe creare dolcezze e spiriti inimitabili in occasione di ogni grande evento ottocentesco d’Italia e inventore delle celebri sfogliatine. Come il prozio, anche lei è instancabile anima del locale, che ha squisitamente restaurato e rilanciato.

Travolgente per simpatia e sentimento, perfettamente americana ma con lo stile e il fascino delle nobildonne piemontesi, con il quale ha accolto almeno dieci presidenti degli Stati Uniti, Laura Maioglio è la seconda generazione del lussuoso Barbetta Restaurant di New York, aperto dal padre Sebastiano nel 1906. Consorte del Premio Nobel 1999 per la Medicina Günter Blobel, cura in Italia la tenuta agricola di famiglia a Fubine, in provincia di Alessandria, dalla quale fa arrivare i prodotti della tradizione piemontese.