Una tappa imperdibile se apprezzate i ristoranti ed i musei tematici o storici o se, comunque, avete voglia di un’esperienza totalmente insolita: in Sud Tirolo il ristorante Onkel Taa, vicino Merano, con il suo museo caratteristico e la sua cucina ‘imperiale‘ è quel che fa per voi.
Un ristorante ‘asburgico’
Immagino che vi sia capitato di vedere in tv uno dei vecchi film dedicati a Sissi d’Austria, in cui la duchessa Elisabetta di Wittelsbach, sposa dell’imperatore Francesco Giuseppe, era interpretata da una giovane Romy Schneider.
Ecco, se poco poco vi affascina il periodo storico in cui è vissuta Sissi, se avete voglia di saperne di più sulla famiglia imperiale austriaca e soprattutto siete curiosi di provare gli stessi piatti che assaggiava il Kaiser e la sua sposa quando andavano in Sud Tirolo, ho l’indirizzo adatto: il Ristorante Onkel Taa, specializzato in cucina asburgica e creativa.
Ma Onkel Taa (questo il soprannome con cui è conosciuto il proprietario Karl Platìno) non è un ristorante qualsiasi specializzato in una cucina tematica o storica.
E’ un mondo incantato in cui si uniscono la passione per la cucina naturale, il fiuto nella ricerca antiquaria, una incontenibile ricerca di oggetti, memorabilia e quadri legati alla famiglia imperiale asburgica ed è anche un baluardo per la salvaguardia della memoria degli usi e delle tradizioni sudtirolesi.
Il Museo di Bad Egart
E’ tutto questo e molto di più, tant’è che accanto al Ristorante è stato aperto un vero e proprio museo dedicato al Kaiser Franz Joseph ed alla Kaiserin Elizabeth, suddiviso in più sezioni che dall’intero dilagano nel cortile e nelle grotte esterne.
Ogni parete, angolo, pertugio è zeppo fino all’inverosimile di oggetti e materiali, abiti, monete, foto, reperti.
Per vedere bene e con calma tutto ci vorrebbero almeno un giorno, perché la collezione è divertente, curiosa, eclettica ma soprattutto vasta e chiunque può trovare un motivo di interesse nella visita, non solo gli appassionati di storia o i nostalgici della monarchia asburgica.
Unica pecca: all’interno del museo non si può fotografare. Per avere (solo) un’idea di cosa sia il Museo – e conoscere Onkel Taa – vi suggerisco di guardare il video realizzato da Suedtirolerland.it.
Tra le varie sezioni del Museo Egart – a cui è associata la sigla K&K, abbreviazione di kaiserlich und königlich, imperiale e regale, attributo che veniva assegnato a luoghi e strutture che erano di interesse della casa reale austro-ungarica – oltre alla raccolta principale dedicata agli Asburgo (di particolare valore un albero genealogico della famiglia imperiale), sono molto interessanti le collezioni di strumenti agricoli, attrezzi del calzolaio e del sarto, le raccolte di brocche di ceramica e di materiali di uso domestico.
Non manca una ricca collezione di bambole di porcellana d’epoca, oggetti religiosi ed ex voto, abiti e monili, trofei di caccia. E, tanto, tanto altro.
Ci sono perfino la ricostruzione di una vecchia cucina tirolese in stile gotico e quella della drogheria di Santa Caterina al Monte in Val Senales (XVIII- XIX secolo), rilevata integralmente ed in ottime condizioni da Onkel Taa.
Ma è tutto l’insieme, ristorante e Museo, ad essere qualcosa di unico, davvero difficile da descrivere con le parole.
Fonti termali, fiori e lumache
L’edificio dove entrambi si trovano è una vecchia Gasthof, Bad Egart (i bagni di Egart), già utilizzata a partire dal 1824 come Sanatorio e centro idro-terapico grazie alle fonti di acqua che vi sgorgano: è stato frequentato per lungo tempo come centro termale e nel cortile interno ancora si possono vedere le grandi tinozze dove ci si immergeva per ‘passare le acque’ e per passare il tempo nel frattempo si banchettava e si beveva.
Le fonti d’acqua ancora attive – anche se oggi la loro portata è diminuita drasticamente – sono tre: una di acqua termale che sgorga proprio sotto la locanda, una di acqua minerale che viene servita a tavola agli ospiti del ristorante ed una di acqua ferruginosa, utilizzata un tempo per idroterapia.
In particolare, della fonte termale se ne parla già come presente nel 1430 (e qualcuno si spinge a dire che fosse già conosciuta anche dai romani, considerato che proprio vicino a Bad Egart passava la via Claudia Augusta) e pertanto risulta essere la fonte termale più antica del Tirolo.
Il museo-ristorante è circondato da un fresco e umido boschetto, nelle aiuole dei giardini dove vengono coltivati i fiori che abbelliscono le tavole del ristorante e le pietanze che vengono proposte sul menù e non manca un orto biologico, dove la chef Janett Platino raccoglie ogni giorno le verdure, gli ortaggi e le erbe aromatiche necessari per preparare i suoi eccellenti piatti.
L’ambiente verde ed umido è ottimale anche per l’allevamento delle lumache, una delle specialità per cui il ristorante di Onkel Taa è più che famoso da anni (tanto che uno dei politici italiani più noti, Giulio Andreotti, frequentava spesso questo ristorante durante le sue vacanze a Merano).
No, non fate le facce perplesse: le lumache preparate e cucinate come si deve sono ottime e ve lo dico con sicurezza perché le ho assaggiate!