Le ricette di Rossini

Apr 6, 2017 | Ricette storiche

Era raffinatamente gastronomo il grande compositore pesarese Gioacchino Rossini. La buona cucina l’aveva nel sangue, come il pentagramma. La raffinatezza l’aveva appresa e fatta sua durante il lungo soggiorno a Parigi, dal 1824 al ’36, come acclamato direttore del Théâtre Italien. Qui, era stato piacevolmente preso dal dibattito culturale sulla gastronomia che, in quegli anni, appassionava molti intellettuali e che ci ha lasciato capolavori come la “Fisiologia del gusto” dell’alto magistrato Brillat-Savarin, “Il grande dizionario di cucina” di Dumas padre e il “Manuale degli anfitrioni” del ricchissimo avvocato radiato Grimod de la Reynière, che stilò anche la prima guida gastronomica, l’”Almanacco dei golosi”, vademecum dei ristoranti parigini.

Ma soprattutto, in casa Rothschild, Rossini conobbe il mitico Antonin Carême, chef eccelso, architetto dell’alta cucina, autore dell’”Arte della cucina francese”, che divenne suo grande amico per tutta la vita e lo guidò verso il gusto sublime. Rossini divenne così anche raffinatissimo cuoco, con creazioni come i “cannelloni alla Rossini”, che amava far servire ai suoi “sabati musicali”, ai quali invitava personaggi di grande spicco per raffinatissime ed elegantissime serate a tavola.

Anche in omaggio alla famiglia Rothschild, che ha avuto più volte ospite in albergo, il ristorante dell’Hotel Vittoria di Pesaro propone nei suoi menu le straordinarie ricette del compositore e le squisitezze che amava particolarmente, frutto di uno studio attento e filologico; è segnalato nelle più prestigiose guide e deve la sua fama anche all’impeccabile realizzazione delle specialità rossiniane.

Nelle foto:
I famosi “Spaghetti alla Scala”, una ricetta fondamentalmente semplice, ma arricchita dal prelibato sapore del tartufo bianco della vicina Acqualagna.

In Francia chiamati “Macaroni de Rossini”, in Italia noti come “Cannelloni alla Rossini”. La storia narra che “Rossini, con la sua mano grassottella, scelse una siringa d’argento, la riempì di purée di tartufi e con pazienza iniettò in ciascun rotolo di pasta questa salsa incomparabile”.

Uno dei dolci più cari a Rossini, che il compositore stesso amava definire come “Péché de vieillesse” (cioè “Peccato di gola”)

Il Consommé di coda di bue al tartufo, ottenuto facendo cuocere per 3 ore a fuoco lento e molto basso, senza far mai bollire, questo speciale brodo, che poi, come tocco finale, viene arricchito con il Madera.

Il “Gioachino”, un delizioso cioccolatino di squisita pasticceria, a base di gianduia e tartufo, con una spolverata d’oro e l’iniziale del famoso compositore Gioachino Rossini: una creazione delicata che si rifà ai gusti e alle ricette del famoso compositore.

[vc_row][vc_column][vc_gallery type=”image_grid” images=”1488,1489,1490,1491″][/vc_column][/vc_row]