Un itinerario lungo tutto il nostro Paese, attraverso i luoghi chiave della storia, della cultura e dell’ospitalità italiana, alla ricerca dei cocktail migliori. Dal Camparino di Milano al Ch 18 87 di Roma, passando per la Grapperia Nardini di Bassano del Grappa.
Uno spritz vista piazza San Marco è più buono di uno bevuto in un qualsiasi bar? E un americano ordinato al bancone del bar del Grand Hotel Tremezzo sul lago di Como, dove lo beveva Ernest Hemingway ha lo stesso sapore di uno preparato in casa? Sicuramente no, anche se preparato con cura e ingredienti selezionati. L’esperienza, lo sappiamo, coinvolge tutti i sensi e il contesto, con lo suo zampino, può rendere tutto un po’ più speciale.
È uscita lunedì 27 luglio la nuova Guida ai Locali Storici d’Italia, un itinerario alla scoperta dei luoghi chiave della storia, della cultura e dell’ospitalità italiana.
Quest’anno il tour tra i più antichi e bei locali d’Italia passa per i loro banconi. Il fil rouge di questa nuova edizione della celebre guida è infatti la mixology.
Partendo dal Camparino di Milano in Galleria, tempio del Campari Seltz, e frequentato da Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini si passa al Ristorante Biffi con la sua celebre Crema Mengoni, dedicata al progettista della Galleria. Sfogliando le pagine si scoprirà che se si è di passaggio da Firenze non si può partire senza aver ordinato un Negroni al Caffè Gilli e che a Roma Checchino dal 1887, uno dei locali storici della Capitale, ha dato vita a Ch 18 87 un cocktail bar dove si può gustare il meglio del miscelato italiano, fra cui il cocktail Bloody Vaccinara (un Bloody Mary con sugo filtrato di coda alla vaccinara al posto del succo di pomodoro).
Gli amanti della miscelazione non possono perdersi a Torino il Grand Hotel Sitea, dove Louis Armstrong ordinò un americano e a Verona il Caffè Dante Bistrot. E per assaggiare l’orginale Mezzoemezzo non c’è posto migliore di farlo dove è nato: la Grapperia Nardini di Bassano del Grappa. Rimanendo in Veneto, a Venezia si comincia con il Lavena Point (purea di fragole fresche, Select e Prosecco a colmare) al Gran Caffè Lavena, si attraversa la piazza e si festeggiano i tre secoli di storia del Florian e poi, con un breve tragitto in vaporetto, si raggiunge l’Hotel Excelsior al Lido per lo spritz vista mare. E chi pensa che i cocktail non siano cose da montagna si dovrà ricredere entrando al Ristorante Onkel Taa a Parcines (in provincia di Bolzano), la patria dell’Hugo.
Il volume, gratuito e disponibile anche in formato app, guida attraverso i banconi di 213 locali simbolo del nostro Paese, raccontando storie, ricette, segreti di famiglia e aneddoti. Tutti i locali segnalati dalla Guida – senza scopo di lucro e patrocinata dal ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo – sono tutelati dall’Associazione Locali Storici d’Italia, devono avere almeno 70 anni di storia e devono conservare ambienti e arredi originali, ma anche presentare cimeli, ricordi e documentazione storica sugli avvenimenti e sulle frequentazioni illustri.
La Guida è gratuita e disponibile in tutti i Locali Storici d’Italia. Se si desidera la Guida a domicilio, è richiesto un contributo per le spese di spedizione di 6 euro, da inviare con bonifico alle seguenti coordinate IBAN: IT 95 T 02008 09427 000600014351. L’indirizzo di spedizione dovrà poi essere comunicato via email all’indirizzo info@localistorici.it.
Camparino in Galleria, Milano
Icona dell’animo milanese, il bar Camparino in Galleria è soprattutto simbolo del celebre rito dell’aperitivo milanese. Il Camparino è stato aperto da Davide Campari nel 1915 come fratellino del Caffè Campari. Fu un luogo di ritrovo per intellettuali e celebrità che, tra un Campari e l’altro, si incontravano per discutere di politica e cultura. Arrigo Boito, Tommaso Marinetti e altri esponenti del movimento della Scapigliatura erano assidui frequentatori del locale.
Gran Caffè Lavena, Venezia
Situato nell’angolo più soleggiato di piazza San Marco, ai piedi della Torre dell’Orologio, di fronte alla Basilica, il Caffè Lavena è, fin dal 1750, una delle più rinomate botteghe da caffè di Venezia. La specialità di questo bar aperto nel 1750 è il Lavena Point, preparato con purea di fragole fresche, Select e Prosecco a colmare. Punto d’incontro di ospiti illustri, veneziani e turisti, il Caffè Lavena ha da sempre partecipato attivamente alla vita culturale della città.
Biffi – Ristorante in Galleria, Milano
Folgorato dalla Galleria sin dalla prima volta in cui la vide, Tarcisio De Bacco custodisce l’anima originaria del Biffi e ancora oggi è socio proprietario del ristorante proponendo, oggi come allora, i piatti della tradizione milanese che qui vennero gustati da personaggi come Toscanini, Garibaldi e Hemingway. Qui, in onore dell’architetto che progettò la galleria, la specialità è la Crema Mengoni.
Grand Hotel Sitea, Torino
Premi Nobel e scrittori di fama mondiale e artisti hanno contribuito a rendere il nome di questo grande albergo familiare famoso nel mondo. E proprio al bancone del suo bar il musicista Louis Armstrong ordinò un americano, quando soggiornò qui nel 1935 per due concerti in città, al teatro Chiarella. Ancora oggi l’American Bar è un luogo dove assaggiare ottimi cocktail.
Grand Hotel Tremezzo, Como
Per un tuffo nel passato il Grand Hotel Tremezzo, in provincia di Como, nel suo T Bar offre una selezione di miscelati vintage tra cui quello creato nel 1939 in onore di Hernest Hemingway. Il tramonto o le stelle riflesse nel lago, un bravissimo mixologist e la musica del pianoforte in sottofondo rendono unico e speciale ogni cocktail bevuto nel bar di questo splendido albergo.
Caffè Gilli, Firenze
Il più antico caffè di Firenze, salotto della città da oltre 270 anni. Nato da una famiglia svizzera in una Firenze ancora medicea, venne inaugurato come “Bottega dei pani dolci” a pochi passi dal Duomo. A metà dell’800 si trasferisce in via degli Speziali e infine nell’attuale piazza della Repubblica. Il barman Luca Picchi, autore del libro Negorni Cocktail, per il centenario di questo cocktail nato proprio in città ha creato il Negroni Centenario.
Caffè Dante Bistrot, Verona
Il grande protagonista del Caffè Dante è da sempre il vino. Una cantina come poche in città. Una carta vini internazionale di enorme valore. Ma questo locale storico di Verona, aperto dal 1865, è famoso in città e non solo anche per il suo Gin Tonic che viene usato anche per “condire” le ostriche insieme al cetriolo marinato.
Grapperia Nardini, Bassano del Grappa
I locali della storica Grapperia Nardini, sul Ponte Vecchio, ospita osterie e locande sin dal 1200. Le stanze dell’antica locanda con annessa cantina sono visitabili per degustazioni private solo su appuntamento. Da qui sono pasasti anche la Regina Elisabetta, Ernest Hemingway e Gabriele D’Annunzio. Se la grappa è troppo forte, si può assaggiare il Mezzoemezzo, il liquore aperitivo dalle note di rabarbaro con sentori agrumati e amaricanti.
Ristorante Onkel Taa, Bolzano
La montagna non fa pensare ai cocktail, eppure è proprio in questo ristorante che è nato l’Hugo, bevanda simbolo di questa zona, preparata con vino spumante e sciroppo di fiori di sambuco. I Bagni Egart sono dal 1430 una locanda e sono i Bagni termali più vecchi in Tirolo. La famiglia Platino ha trasformato negli anni la locanda nel ristorante Onkel Taa, che ospita anche il museo dedicato alla storia degli Asburgo.
Caffè Florian, Venezia
È il più antico Caffè italiano e rappresenta un simbolo della città. Inaugurato il 29 dicembre 1720 da Floriano Francesconi con il nome “Alla Venezia Trionfante”, fu rapidamente ribattezzato dagli avventori semplicemente Florian, dal nome del suo proprietario, diventando la più famosa “bottega da caffè”, frequentata da personaggi illustri come Casanova, Goldoni, Canaletto e Guardi. Qui tutto ha un sapore speciale, ma visto che si è a Venezia non si può che ordinare uno Spritz al Select.
Rassegna stampa – Locali storici d’Italia: 27/07/20