Semplice e unica, con la cucina in ghisa a vista firmata Fonderie Florio 1834 e tavoli marmo-e-ghisa della Fonderia Oretea, più un tocco liberty aggiunto nel 1902. È Risorgimento palermitano: Ruggero Settimo, nel 1848, vi festeggiò l’elezione a capo del governo siciliano; la leggenda narra che rifocillò Garibaldi durante la conquista di Palermo con i Mille nel 1860; Francesco Crispi sostava per discutere di politica. Alla quinta generazione, custode di antichissimi sapori come “guastedde” e “pane ca meusa”, sfincione, panelle e crocchè di patate, anelletti al forno e sarde “a beccafico”.