Maestosa sequenza di edifici sul lago, con splendidi saloni patrizi dai soffitti con affreschi e stucchi, espressione Belle Epoque con concessioni Art Nouveau degli architetti tedeschi Billing e Vittali. Nel 1901-02, il Nobel Heyse vi ambientò due delle “Novelle dal lago di Garda”. D’Annunzio soggiornò nel 1921; poi ministri, ambasciatori, scienziati, amanti e anche Mussolini consumarono qui dorate attese aspettando d’esser ricevuti dal Vate al Vittoriale. Ha lanciato Gardone al turismo internazionale: Churchill veniva per dipingere nel parco; per Nabokov e Maugham era l’ambito ritiro dove creare le pagine più belle.