Sull’onda del successo di “Bonjour Tristesse”, nel 1954 passava
qui le serate Françoise Sagan che la rivista Elle aveva spedito in
Italia a scrivere un reportage sulla Dolce vita e uscirono
“Buongiorno Venezia”, “Buongiorno Capri”, “Buongiorno Napoli”;
durante il Festival, s’incontravano Burt Lancaster, Luchino
Visconti, Orson Welles, tutti golosi del “Gatto”, una variante
dell’Americano. Simbolo veneziano del cocktail bar aggiornato
oggi a “wine bar”, che già nel 1938 serviva il Mistrà, ha salvato al
suo interno la bella saletta anni Trenta, incorniciandola tra i
grandi cristalli delle vetrine.